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PRIMA C - Rebez: sconfitta assurda. Michelutti: abbiamo dato l'anima
PRIMA C - Rebez: sconfitta assurda. Michelutti: abbiamo dato l'anima
News pubblicata il 06-11-2017
Marco Rebez (direttore sportivo Chiarbola/Ponziana): “Non ci sono neanche le parole giuste per sintetizzare e descrivere questa partita. Abbiamo avuto l'80% di possesso palla e creato tante occasioni nitide, dovevamo chiudere il primo tempo sul 4-0... e abbiamo perso! Daris è stato il migliore dei suoi ed è stato decisivo. Abbiamo avuto tanti corner, sui quali le prendevamo tutte di testa e siamo andati a perdere al 92'/93'! Ci mancavano Braini per squalifica e Cramersteter per un infortunio alla caviglia, ma abbiamo macinato lo stesso gioco. Purtroppo abbiamo preso gol su un tiro abbassatosi solo per la bora, poi sull'unico angolo in cui non l'abbiamo colpita di testa, sono andati via in contropiede, Sciarrone l'aveva anche recuperato, ma il rimpallo li ha favoriti e il tocco successivo ha liberato il loro dieci, che ha segnato. E infine una punizione bassa in chiusura si è alzata col vento, andando a colpire la spalla di Lauro (credo) e la palla si è impennata, finendo dentro in modo imparabile. Una cosa incredibile”.
Stefano Michelutti (allenatore del Sant'Andrea San Vito): “Quando vinci al 92', è sempre bello, tanto più dopo aver preso il 2-2 all'88'. Onestamente, però, abbiamo sofferto tanto contro una buona squadra, che ci ha messo in difficoltà. Avevamo un sacco di assenze e tutti hanno dato il massimo. I due nostri “vecchi” hanno fatto la differenza e giocavano agli estremi... De Feo davanti e Daris in porta. De Feo è un 1990 e da noi i suoi 27 anni lo fanno già essere un veterano perchè solo Daris ha più anni. Tutti in ogni caso ci hanno messo l'anima per difendere il vantaggio; il Chiarbola ci ha appunto messo in difficoltà e ha creato tante occasioni, ma non le ha sfruttate a dovere. Noi, invece, abbiamo concretizzato tutte le nostre. Già in settimana eravamo in pochi e perciò siamo ricorsi come sempre agli Juniores. Avevamo diversi nati tra il 1998, il 1999 e il 2000. Si stanno sacrificando giocando al sabato con gli Juniores e poi venendo con noi alla domenica, ma per loro è un'esperienza importante. Questo, però, è il “Santa”. Lo alleno da sette anni e in questi anni abbiamo sempre trovato una soluzione per tamponare le assenze e sarà ancora così. Se mancherà qualcuno, entrerà un altro. E intanto abbiamo fatto altri punticini importanti per la salvezza. Bene così perciò. Festeggiato? No, mangeremo venerdì una pizza in sede guardando l'Italia. Solo Rabusin, Suran, Cauzer e Barnobi hanno fatto una macchinata con il nostro ex Di Chiara, che non gioca causa il lavoro, per partire subito e andare a vedere Pordenone-Triestina”.