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PRIMA C - Sorprese e flop. Chiarbola, miglior attacco, peggior difesa
Un bilancio del girone d'andata di un campionato difficile da pronosticare e decifrare. Domio lepre, ma rischia l'aggancio; sugli scudi l'Aquileia, ma anche il Sant'Andrea non scherza. Gli alti e bassi di Ruda, Isontina e Villesse, la pareggite del San Giovanni che ha ritrovato il campo amico, e la stagione stregata della Serenissima...
Per completare il giro di boa mancano due gare rinviate a metà dicembre per neve sull’altopiano carsico e programmate per il recupero il 13 e 14 gennaio. Proviamo lo stesso a tracciare un bilancio del girone C di Prima categoria dal nostro punto di vista.
In estate i pronostici su chi dovesse salire direttamente in Promozione E chi potesse rischiare di retrocedere furono tanti e discordi e anche ora la situazione è piuttosto ingarbugliata sia in vetta che in coda.
Lassù c’è il Domio capolista con 29 punti partito a spron battuto e raramente fermatosi, due volte soltanto con due squadre di medio-bassa classifica, Primorec e Mariano, la prima in casa la seconda ad inizio dicembre in trasferta. I verdi di Rocco Quagliarello non hanno il miglior attacco (27 reti, il quarto) ma sfoderano il capocannoniere del girone, Lapaine con 12 reti realizzate. Hanno pure una certa permeabilità difensiva con già 19 reti al passivo, maggiormente subiti in casa.
Alla ripresa del campionato potrebbero essere raggiunti dal Chiarbola in caso di vittoria nel recupero, ora a meno tre dalla capolista. I triestini hanno iniziato la stagione con una vendemmiata subita a Ruda, forse erano ancora in vacanza, poi però si sono ripresi subito incominciando a far punti a destra e a manca in egual misura, raccogliendo una caterva di reti, ben 37 (miglior attacco del girone) di cui 12 messe a segno dall’altro co-capoclassifica Ruzzier seguito dalle otto di Cramersteter. I biancocelesti però hanno anche il rovescio della medaglia, ossia la peggior difesa, 31 volte la rete è stata forata, una in più dell’ultima in classifica, la Serenissima
Una delle sorprese positive è senz’altro l’Aquileia, salvatasi nelle ultime giornate la scorsa stagione ed ora pretendente per un posto ai play-off. Il presidente Goat ha rinforzato la squadra con validi elementi soprattutto in avanti dove però il gol stenta ad arrivare sul prato aquileiese. Solo otto delle 25 reti messe a segno sono state realizzate in casa, seppure le vittorie siano le stesse anche in trasferta.
Un punto sotto la coppia Sant’Andrea e Isonzo entrambe in buone prospettive per i play-off a patto che i primi cambino rotta in trasferta e i secondi trovino la via della rete con più facilità. Il Sant’Andrea è l’unica squadra a non aver mai perso in casa, il sintetico può favorirla in certi casi, ma in trasferta ha colto quattro pareggi e una sola vittoria, subendo 16 reti, la terza peggior difesa in campo esterno.
L’Isonzo invece è piuttosto stitico in fase realizzativa avendo messo in carniere solo 15 reti ma può fregiarsi della migliore difesa con solamente 11 gol al passivo e quattro volte terminò la gara inchiodato allo 0-0.
Delude il Ruda o forse no. Eravamo abituati alla schiacciasassi dello scorso campionato e in parte così era iniziato questo, poi improvvisamente uno stop, anzi quattro e mezzo finendo dalla vetta all’attuale sesta posizione, da cui nulla è compromesso anche se gli obiettivi che la società professa parlano di una la salvezza anticipata. In pochi però credono siano sono quelli.
E l’altra corazzata della scorsa stagione, il Villesse che fine sta facendo? Brutta al momento, sempre nei bassifondi, ha cambiato allenatore, Scarel al posto di Pinatti e per un periodo si era ripreso con tre pareggi e due vittorie, una nel derby a Ruda, poi nuovamente sprofonda terminando l’andata in coda al gruppo in compagnia di Serenissima e Turriaco.
I friulani cambiando girone (dal B al C) si trovano all’opposto, ossia dai play-off all’attuale ultimo posto ma non crediamo sia questo il motivo, piuttosto un periodo in cui gira tutto storto ai giallorossi a cui non bastano ancora i gol di Gabriele Miano (10) per togliersi dai guai.
E’ difficile ma non impossibile anche per il Turriaco, rinnovato e molto ringiovanito la cui cura Musig comincia ora a fare un po’ d’effetto ma le iniezioni di fiducia, di gol e di vittorie devono continuare.
Sta ingranando anche il Mariano dopo un inizio da incubo fra tanti infortunati e risultati negativi. Veneziano con molta calma sta amalgamando il gruppo e gli ultimi importanti successi con Serenissima, Domio e Primorec sono un valido biglietto da visita per il girone di ritorno.
Un po’ in affanno appare lo Zarja, sceso di qualche posizione nell’ultimo periodo nonostante alcune vittorie su Ruda e Villesse ma le sconfitte con Gradese, Serenissima e per ultima Mladost hanno nuociuto ai carsolini che possono però scavalcare alcune contendenti in caso di vittoria nel recupero interno col Turriaco.
Deve recuperare anche il Primorec con il Chiarbola e per la squadra di De Sio sarebbe importante cogliere i tre punti per lasciarsi alle spalle un paio di avversarie tornando a metà classifica dove per diverso tempo i rossi stazionarono. Uno dei loro difetti è la difficoltà a far gol, 11 finora realizzati, ma hanno la seconda miglior difesa con 13 reti incassate.
Sono invece 17 quelle sia fatte che subite dal Mladost, una perfetta parità che gli consente anche di posizionarsi a centro classifica frutto di 5 vittorie e altrettante fra pareggi e sconfitte, queste soprattutto lontano dal bunker di Doberdò.
Appaiato c’è il San Giovanni che pareggia di più, otto volte, il doppio delle vittorie e adesso torna a calcare il proprio campo di viale Sanzio a Trieste dopo il rifacimento del erba sintetica con una di nuova generazione e se già emigrando a Prosecco, in casa non si lasciavano portar via punti, lo sarà ancor di più d’ora in poi.
La Gradese come sempre parte in sordina per i noti impegni lavorativi stagionali di alcuni suoi giocatori ma appena entrano in forma la squadra diventa temibile e la risalita in classifica ne dimostra le qualità, nonostante il campo della Schiusa non sia molto amico dei gradesi sul quale hanno vinto due volte soltanto rispetto alle quattro fuori laguna.
Chiudiamo la rassegna con l’Isontina double face, bella e pimpante all’inizio, bruttina, incomprensibile nei risultati poi. Cosa sia successo alla truppa di Longo non è ben chiaro, forse qualche problema di squadra, forse alcune assenze anche dovute a squalifica o chissà. Fatto è che gli isontini sono ad un passo dalla melma dei play-out quando poco più di un mese fa lottavano per le zone di vertice.
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