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Pure il Chiarbola vorrebbe avere uno spazio nell’impianto Ma la prima realtà cittadina punta a un quartier generale per le sue 19 squadre
News pubblicata il 05-11-2017
La strada che porta alla riapertura del “Ferrini” non sembra più dover passare per la disputa di un triangolare. La gestione dell’impianto sportivo dedicato al centrocampista triestino, diventato grande negli anni Sessanta con la maglia del Toro, verrà assegnata dal Comune di Trieste al termine di una corsa
a due. La conferma arriva direttamente dall’assessore allo Sport Giorgio Rossi, che negli ultimi mesi ha verificato, attraverso la pubblicazione di uno specifico avviso, l’eventuale presenza di soggetti interessati alla concessione in uso e gestione del campo sportivo comunale che fu del glorioso Ponziana. «Due società si sono fatte avanti – spiega Rossi -, ma per correttezza non posso fornire ulteriori dettagli». Entro l’anno, infatti, l’amministrazione comunale dovrebbe attivare un bando in project financing, dando così la possibilità al soggetto aggiudicatario di usufruire di un’area sportiva di 10.700 metri quadrati che attualmente versa in stato di abbandono. Le operazioni di rifacimento del campo di gioco e di ristrutturazione della tribuna e dei locali adiacenti, destinati a ospitare gli spogliatoi, le docce, i servizi igienici e i locali tecnici, dovrebbero avere un costo che si aggira indicativamente tra i 700 e gli 800mila euro. Si tratta di una cifra non da poco che, a differenza delle primissime ipotesi che vedevano il Comune intenzionato a farsi carico di una parte degli interventi, peserà interamente sulle spalle della società che si aggiudicherà la gara. «Ci siamo dovuti impegnare nel rifacimento della copertura della piscina Bianchi – così Rossi -, per cui non potremo assumerci gli oneri della ristrutturazione del Ferrini ». È ormai cosa nota, nonostante la prudenza dimostrata dall’assessore Rossi, che a occupare la prima fila nella griglia di partenza della gara che porterà alla gestione del Ferrini sia la Triestina Calcio. Lo stesso amministratore unico del sodalizio rossoalabardato, Mauro Milanese, ha ammesso di aver «confermato per iscritto l’interesse della Triestina». L’altro soggetto, dei due indicati da Rossi, è invece sconosciuto. Di recente si parlava di un forte interessamento da parte del Football Club Koper, ma quest’ipotesi è tramontata definitivamente dopo che lo stesso imprenditore ed ex presidente della Provincia, Fabio Scoccimarro, attuale collaboratore del sindaco di Capodistria Boris Popovic, ha chiarito come le intenzioni della società del litorale sloveno siano semplicemente finalizzate a un possibile gemellaggio, sul piano sportivo, da stringere con le società triestine. Rimangono intatti, invece, gli interessi della società che, per appartenenza al rione che ospita il Ferrini, potrebbe scendere sul terreno di gioco di via Carnaro. Il Chiarbola Ponziana è infatti intenzionato a esercitare ogni possibile pressione per avere in concessione la struttura. «A breve il direttivo ratificherà anche il cambio nome della società – spiega Roberto Nordici -, che diventerà Ponziana Calcio 2017». C’è solo un piccolo particolare: quella presieduta da Nordici è una società dilettantistica che non potrebbe in alcun modo sobbarcarsi il costo dei lavori necessari per riportare in vita l’impianto dell’ex Ponziana. Si profilerebbe all’orizzonte, così, una possibile collaborazione fra il club di Nordici e la società aggiudicatrice della gara. Lo stesso assessore allo Sport non nasconde che «chi partecipa al bando dovrà tenere conto delle esigenze del territorio, dimostrando di essere disponibile anche a ospitare altre discipline sportive e attività dedicate ai disabili». La situazione non è semplice, insomma. Lo stesso Milanese ammette le difficoltà nell’ipotizzare una convivenza fra più realtà: «Solo la Triestina ha 19 squadre – le sue parole – e tutti quanti vogliono allenarsi nella fascia oraria che va dalle 15 alle 18. Il Chiarbola Ponziana è una società amica e un accordo lo possiamo pure trovare, anche se risulta anomalo chiedere a un soggetto di sobbarcarsi l’intero costo dei lavori e poi di privarsi, anche se solo in parte, del campo di gioco ». Nordici, dal canto suo, chiede che sia il Comune a vestire i panni del mediatore fra il Chiarbola Ponziana e la società alla quale verrà affidato il campo. «Lo stesso presidente della Federcalcio regionale, Ermes Canciani, ci ha tranquillizzato – spiega Nordici -, dicendosi intenzionato a tutelare gli interessi della squadra del rione». Attorno al Ferrini potrebbe dunque nascere una convivenza forzata. «Noi potremmo curare la manutenzione del campo e dei servizi», assicura Nordici. Se son rose, fioriranno. |
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